sabato 16 marzo 2013

i film - E divenne il piu spietato bandito del sud



1967 E divenne il piu spietato bandito del sud (El hombre que mató a Billy el Niño)  
di Julio Garcia Buchs (e Nick Nostro?) con Peter Lee Lawrence, Fausto Tozzi, Dyanik Zurakowska, Gloria Milland, Carlos Casaravilla, Luis Prendes, Antonio Pica, Enrique Avila, Frank Braña, Francisco Sanz, Luis Rivera

Film su cui pesa l'ambiguità di una doppia attribuzione alla regia. L'italiano Nick Nostro sosteneva di averlo diretto interamente e che lo spagnolo Buchs firmò solo per esigenze produttive. Tutto può essere, ma il film ha un'aria parecchio spagnola nello stile e nel tono. Cioè quella di un western più classico e posato, più vicino a quello americano, ma con caratteristiche comunque riconoscibili, come ad esempio una forte componente malinconica e tragica. Una strada nel genere come l'aveva indicata Joaquìn Luis Romero Marchent e che gli spagnoli ogni tanto tentavano di percorrere per differenziarsi dai soci italiani. Si può supporre che l'influenza di Marchent su questo film potesse essere anche abbastanza diretta, vista la presenza nel cast della bellissima moglie Gloria Milland e altre facce tipiche dei suoi film.



Caso rarissimo, se non unico, di western europeo ispirato a circostanziati fatti storici con nomi e date autentici, sia pure trattati ovviamente con enorme libertà. È infatti la versione in salsa spaghetti della ben nota vicenda di Billy The Kid e Pat Garrett. La figura storica e ambigua di Billy The Kid, priva della retorica (in positivo o in negativo) di altri miti della storia del West, era probabilmente l’unica che poteva interessare il western europeo e l'unica che poteva essere adattata con una certa credibilità.

Interessante notare come nei western americani incentrati su una coppia di amici che diventavano nemici era quasi sempre il più anziano che uccideva il più giovane o comunque il saggio che uccideva lo scapestrato, mentre negli spaghetti accadeva quasi sempre il contrario. Anche in questo caso le cose cambiano parecchio rispetto alla realtà storica, in un finale che è un chiaro riferimento a L’uomo che uccise Liberty Valance, riferimento reso ancora più esplicito dal titolo spagnolo "El hombre que mató a Billy el Niño". Altre differenze rispetto alla tradizione: mancano la cattura del protagonista nella baracca e la conseguente fuga dalla prigione, ci sono invece l’omicidio del quasi padre adottivo Tunstall e in versione liofilizzata la guerra di Lincoln.



Purtroppo non è una proprio una vera versione spaghetti della celebre vicenda, perché manca tutta la tipica iconografia del genere, a cominciare dalla violenza. Di tipicamente spaghetti ci sono solo i bei titoli di testa pop e le bellissime musiche di Gianni Ferrio. Invece sceneggiatura, personaggi, dialoghi e stile di regia guardano assolutamente ai classici americani. Visto che il film può contare su un budget adeguato, è confezionato con una certa classe ed è diretto in modo anonimo, ma elegante, tira un po' un'aria da solida serie B hollywoodiana. Siamo logicamente molto lontani dai livelli dei capolavori di Penn e Peckinpah, che raccontavano la medesima storia, ma il film ha la sua giusta dose di personalità.

Alcune sequenze sono notevoli. A cominciare da bel prologo, che vede Garrett in visita alla tomba di Billy (tutto il film è un lungo flashback). Belle ed efficaci le secche scene d'azione, come la sparatoria in un emporio o un'altra in cui Billy stende quattro uomini in riva al fiume. Ma in particolar modo è l’ultimo quarto d’ora del film ad essere western di gran classe. Grande la scena in cui Billy torna a Fort Summer terrorizzando i suoi ex-concittadini, scopre che la madre è morta di crepacuore, distrugge furioso un saloon e poi fredda un tizio che lo accusa di aver fatto morire la mamma (ha qualche problema edipico il nostro Billy... e ci mancherebbe non li avesse visto che la madre è Gloria Milland, bellissima anche se truccata da donna di mezz'età).



Billy non poteva che essere il Kid per eccellenza degli spaghetti, il biondissimo Peter Lee Lawrence, una delle star di seconda fila dei western all'italiana, qui al suo esordio come protagonista. Assolutamente perfetto dato che nonostante la sua aria delicata riusciva comunque ad essere credibile anche come duro e implacabile assassino. Il suo è probabilmente uno dei Billy The Kid più efficaci mai visti sullo schermo, lontanissimo dalla realtà storica, ma ideale incarnazione dell'icona.
Assolutamente defilato invece il Pat Garrett barbuto interpretato da Fausto Tozzi, che più che un amico del Kid sembra suo padre o uno zio (infatti era un amico fraterno del padre) e come tale si comporta.

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