lunedì 9 aprile 2012

le monografie 4 - Il Weird Western 1

Il Weird Western, parte 1

Anche se in Italia arriva molto poco, negli ultimi anni c’è stata una curiosa proliferazione di film che intrecciano il western con l’horror e più sporadicamente la fantascienza. Un autentico piccolo filone ormai quasi più fertile di quello dei western tradizionali (non che ci voglia molto, data la scarsità delle uscite) e una tendenza piuttosto sorprendente, se non nei risultati almeno per quanto riguarda la fertilità, dato che non ci sembra che i riscontri commerciali di questi film siano entusiasmanti. Questa moda recente è servita da spunto a questa speriamo agile rassegna in tre parti sul weird western, come lo chiamano in America (e che ci sembra il termine più azzeccato) o il fantawestern come qualcuno lo chiama in Italia.


1935 The Phantom Empire
Serial di 12 episodi da 20 minuti l’uno con Gene Autry

In un'epoca in cui i generi cinematografici erano molto meno codificati, o comunque nessuno si faceva troppi problemi nel trasgredirne le regole, capitava spesso che anche nei serial western ci fossero episodi dal carattere gotico o con elementi fantastici. Ma anche ai tempi nulla batteva in originalità questo celebre serial, in cui un cowboy deve vedersela con robot, regni segreti e armi avveniristiche. Follia per follia, non solo la serie miscelava con nonchalance l’ambientazione western con scenografie e trame alla Flash Gordon, ma il protagonista era Gene Autry il cowboy canterino, il che garantiva anche dei momenti da musical country!


1956 La valle dei disperati (The Beast of Hollow Mountain)
di Edward Nassour e Ismael Rodríguez con Guy Madison, Patricia Medina, Carlos Rivas

Un vaccaro ha dei problemi con un vicino messicano prepotente, ha dei guai sentimentali con una bella mora e, a tempo perso, se la deve pure vedere con un dinosauro che gli vuole mangiare le mucche. Il guaio dello spettatore è invece che le tre linee narrative citate sono in ordine d'importanza decrescente. Il film era un progetto di Willis O’Brien, il mago degli effetti speciali che aveva dato vita a King Kong, ma che per problemi con la produzione fu praticamente messo alla porta. Ne è uscito un film tirchio, che risparmia sugli effetti speciali quanto sull’azione, rimandando all'infinito la vera e propria entrata in scena del dinosauro. Godibile per gli appassionati di colori e ingenuità anni 50, appena una curiosità per il resto del mondo.


1958 Teenage Monster (o Meteor Monster e Monster on the Hill)
di Jacques R. Marquette con Anne Gwynne, Stuart Wade

Ragazzino rimasto esposto alle radiazioni di un meteorite crescendo si riempie di peli, diventando una specie di licantropo assassino. La mamma per proteggerlo lo tiene nascosto in cantina. Sottintesi sessuofobici e freudiani come se piovesse. Molti film fantahorror anni 50 erano ambientati in cittadine del vecchio west , questo di western ha anche l’ambientazione cronologica a cavallo tra l’800 e il 900. Il titolo si rifà a tutto un filone di horror dell'epoca con la parola teenager nel titolo, anche se a ben vedere in questo film il protagonista è un adolescente solo nelle prime scene. Filmetto poverissimo e in bianco e nero, le cui goffaggini e ingenuità oggi possono suscitare tenerezza o risultare patetiche, a seconda di come gira a chi guarda. 


1959 L'uomo senza corpo (Curse of the Undead)
di Edward Dein con Eric Fleming, Michael Pate, Kathleen Crowley

Per vendicare il padre forse ucciso dal solito allevatore prepotente, una ragazza assolda un lugubre pistolero, che altro non è che un vampiro, quindi immune alle pallottole. Almeno finché qualcuno non ci incide una croce sopra. Curioso piccolo film, sorretto dall’idea davvero niente male del vampiro che fa il pistolero prezzolato. Quando è giorno dominano i toni da western classico, tra dialoghi nel saloon e duelli nella mainstreet, nelle scene notturne il film diventa un horror gotico tra bare, ragnatele e candelabri. Faccia da cattivo in decine e decine di b-movie, il caratterista Michael Pate con la sua aria da beccamorto è perfetto nella parte del non morto. 


1965 Quel selvaggio west (The Wild Wild West)
serie televisiva in 104 episodi trasmessi dal 1965 al 1969. 

Il celebre telefilm anni 60... magari non troppo in Italia dove è sempre stato trasmesso saltuariamente e in orari ingrati. I due protagonisti, gli agenti segreti Gordon e West, hanno a che fare con ogni sorta di stramberia, tra cui anche avversari armati di armi fantascientifiche e ambientazioni lugubri che rimandano all’horror. Ancora oggi una godibile, ingegnosa e autoironica miscela di western, spionaggio e fantascienza, secondo lo spirito più bizzarro e pop di quell’epoca. I meccanismi della serializzazione televisiva si prestavano meglio del singolo film alla convivenza tra elementi narrativi tanto eterogenei. 


1966 Billy the Kid vs. Dracula 
di William Beaudine con Chuck Courtney, John Carradine, Melinda Plowman

Dracula in persona arriva in diligenza nel vecchio west e ipnotizza una giovane e bella fanciulla facendogli credere di essere suo zio. Ma in casa della ragazza gira in incognito un altro mito dell’immaginario collettivo, il fuorilegge Billy The Kid. Probabilmente è uno di quegli infimi filmetti la cui relativa fama è dovuta al fatto che è divertente raccontarne la trama e citarne il titolo, più che vederli. Infatti insieme al film gemello successivo è il titolo più citato quando si parla di tentativi di mettere insieme horror e western. Il grande John Carradine aveva già interpretato Dracula vent’anni prima in “House of Dracula”, ma in fondo anche il suo celebre gambler di “Ombre rosse” aveva già un che di funereo e cadaverico. 


1966 Jesse James Meets Frankenstein's Daughter
di William Beaudine con John Lupton, Narda Onyx, Estelita Rodriguez

Film gemello del precedente, con cui condivide la stessa idea di fondo: tizi famosi dell’horror gotico che emigrano nel selvaggio west e incontrano tizi famosi autoctoni. In questo caso sono due nipoti (niente figlia) del celebre barone Frankenstein, che pensano bene di seguitare nel vizio di famiglia e creano un’altra creatura assassina e scervellata. A fargli da cavia stavolta è una specie di culturista, amico fraterno del leggendario Jesse James. Al delirio della storia si aggiunge la trasandatezza non meno delirante del regista, qui al suo ultimo film dopo una carriera che assomma 366 titoli. Ad Hollywood era noto come William “Buona La Prima” Beaudine. 


1969 La vendetta di Gwangi (The Valley of Gwangi)
di Jim O'Connolly con James Franciscus, Gila Golan, Richard Carlson

Per amore della padrona di un circo, un avventuriero cattura un tirannosauro in una valle restata alla preistoria. Quel che segue è facile da immaginare avendo visto King Kong. Il vero autore del film è il mago della stop motion Ray Harryhausen, che realizza un vecchio progetto del suo maestro Willis O’Brien, già mezzo abortito con la “La valle dei disperati”. Peccato che anche questo film sia sbilanciato da una troppo ingombrante parte sentimentale e sembri una pellicola nata vecchia, fuori tempo massimo sia come western, con la sua aria da film per ragazzi, sia come film fantastico, con la sua ingenua spettacolarità circense (in tutti i sensi). Ovvio che sono difetti che possono ribaltarsi in pregi, se ci si lascia affascinare dal fascino vintage della confezione. 


1970 Five Bloody Graves 
di Al Adamson con Robert Dix, Scott Brady, Jim Davis, John Carradine

Tipico prodotto americano da Drive In dei primi anni 70, con l’immancabile John Carradine. Pellicole che promettevano sensazionali overdosi di violenza, sangue e sesso, ma che spesso si rivelavano molto più innocue del previsto, anche per banali ragione di budget, che spesso limitavano i trucchi sanguinolenti. Anche nel caso di questo film, il cattivo apache sarebbe una specie di maniaco scalpatore di donne, ma pare che le scene di sangue al risparmio lo facciano sembrare poco più di una specie di brutale parrucchiere. Prodotto e distribuito come un horror è invece un canonico western molto violento. L’unica tocco fantasioso dovrebbe essere la Morte in persona che, fuori campo, commenta le gesta del protagonista. Il regista Al Adamson, una specie di Roger Corman di serie Z specializzato in pellicole horror a bassissimo costo, è morto assassinato nel 1995.


1974 The Hanged Man
di Michael Caffey con Steve Forrest, Cameron Mitchell, Sharon Acker

Gli spaghetti western avevano introdotto una vaga aria spettrale nella caratterizzazione dei cavalieri solitari, fino ad arrivare a casi come "Django il bastardo" di Sergio Garrone, dove il protagonista è a tutti gli effetti descritto come un fantasma. Questo elemento soprannaturale verrà ripreso e approfondito soprattutto da Clint Eastwood nei suoi western. E proprio ad un film con Eastwood (“Impiccalo più in alto”) è ispirato questo pilot di una serie poi mai prodotta. Anche se il suo cuore non batte e il suo corpo è freddo, un impiccato torna in vita per proteggere una vedova dai soliti prepotenti. A parte la trovata iniziale è un western tradizionale, ennesima e probabilmente non brillantissima versione de “Il cavaliere della valle solitaria”.


1979 Cliffhangers: "The Secret Empire"
con Geoffrey Scott 

Bizzarro telefilm che si rifaceva ai serial degli anni 30, proponendo ad ogni puntata tre episodi di venti minuti l’uno di genere diverso. Tra questi il western fantascientifico “Secret Empire”, sorta di omaggio e remake di “The Phantom Empire”. Gli altri erano il feuilleton avventuroso e l'horror gotico. Eccentrica curiosità durata solo dieci episodi. 


1982 Timerider: una moto contro il muro del tempo (Timerider: The Adventure of Lyle Swann)
di William Dear con Fred Ward, Peter Coyote, Belinda Bauer, L. Q. Jones 

Anticipando il terzo “Ritorno al futuro”: a causa di un esperimento scientifico un inconsapevole motociclista torna indietro nel tempo con la sua moto e finisce nel vecchio west. Prevedibili gag, guai e paradossi temporali. Il film potrebbe essere letto come una specie di allegoria della situazione del western negli anni 80, con il motocilista simbolo di un modernità ruspante (neanche si accorge di aver viaggiato nel tempo, ma crede solo di essere finito in mezzo a una comunità di fricchettoni arretrati) che getta scompiglio nella polverosa e inamidata realtà di un villaggio west. Piccolo film a bassissimo budget, che vive della simpatia di Fred “Remo Williams” Ward. 


1985 Alien Outlaw 
di Phil Smoot con Stephen Winegard, Kimberly Mauldin

Serie Z ai limiti dell’amatoriale. Non è chiaro dove inizi l’ironia volontaria e inizi quella involontaria. Una serie di burini del west odierno devono fronteggiare la minaccia rappresentata da alcuni alieni: vecchie colt contro pistole laser. Visto che i mostri sembrano i fratelli scemi di Predator i nostri eroi non incontreranno molte difficoltà nel sbaragliarli. Anche la sexi eroina protagonista è al risparmio: una normalissima ragazza carina con due belle gambe.


1988 Ghost Town - La città maledetta (Ghost Town) 
di Richard Governor con Franc Luz, Catherine Hickland

Praticamente il primo titolo interessante dai tempi de “L’uomo senza corpo” di esattamente trent'anni prima. Ai giorni nostri una donna sparisce nel deserto. Sulle sue tracce uno sceriffo capita in una città fantasma (letteralmente), dove oltre a salvare la donna deve fare i conti con una banda di banditi spettri. Un piccolo, misconosciuto gioiellino, che riesce a miscelare in modo convincente e con la giusta ironia le più classiche situazioni da film western con i cliché dei film di zombie e fantasmi tipicamente anni 80. Serie B, ma curata e ben girata. Da recuperare. 


1990 Ritorno al futuro parte III (Back to the Future Part III)
di Robert Zemekis con Christopher Lloyd, Michael J. Fox, Mary Steenburgen

Anticipando una tendenza degli ultimi anni, al terzo e ultimo capitolo la celebre saga dei viaggi del tempo cerca le proprie radici ai tempi del vecchio west. Viene però così a mancare il fattore nostalgia che aveva caratterizzato i due capitoli precedenti legati agli anni 50, dato che il passato remoto del vecchio west è troppo remoto per suscitare simpatie nostalgiche confrontandolo con il presente (degli anni 80). E infatti si vedono più o meno le stesse gag scemotte di “Timerider”, mescolate ai soliti tormentoni della serie, che al terzo giro cominciavano però a stufare.

7 commenti:

  1. Molto divertente questa rassegna.
    "Five bloody graves" però dovrebbe essere diretto non da Robert Dix (che ne dovrebbe essere solo l'attore protagonista), ma dal "famoso" Al Adamson, una specie di Roger Corman di serie Z specializzato in pellicole horror a bassissimo costo morto assassinato nel 1995.

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  2. Corretto il refuso e aggiunto la nota di colore. Grazie.

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  3. Tra l’altro Adamson ha diretto anche altri western “di culto” come "Sesso in faccia" (The female bunch, 1971), "Lash of lust" (1972) e "Jessi's Gun - la banda delle donne maledette" (Jessi’s girls, 1975), che per quanto siano probabilmente il trionfo del trash meriterebbero un approfondimento.
    Non so, questi personaggi privi del minimo talento e senza la minima disponibilità economica che comunque si ostinavano a fare cinema contro tutto e tutti mi hanno sempre affascinato...

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  4. Tra le stranezze segnalo anche "Bang Bang Kid" di Luciano Lelli (ma pare che in realtà il regista sia Stanley Praeger e il nome di Lelli figuri solo per ragioni di co-produzione) con Tom Bosley, Guy Madison e Sandra Milo.

    Secondo il sito Fantafilm.net:
    "Decisi a liberarsi dall'arrogante Bullock, proprietario di una miniera d'oro, e dal suo spietato compare Killer Kissick, gli abitanti di Limerick affidano il distintivo di sceriffo a Newberry, un inventore giunto in paese insieme al robot-pistolero Bang Bang Kid che egli può comandare a distanza per mezzo di un congegno elettronico. I due prepotenti finiscono in prigione, ma quando un guasto blocca il funzionamento del robot, Killer Kissick riesce a liberarsi e minaccia vendetta. Newberry, travestito da Bang Bang Kid, lo affronta coraggiosamente in un duello e lo uccide. Nel villaggio torna finalmente la pace, anche perché Bullock, pentito delle proprie malefatte, fugge con la donna che ama cedendo la miniera ai suoi concittadini.
    Esempio - più unico che raro, ed oggi completamente dimenticato - di western all'italiana che mescola allegramente parodia e fantascienza. Gli interpreti si divertono a giocare ai cowboys e la sceneggiatura regala qualche divertente battuta. Il pubblico, forse, si aspettava emozioni di tutt'altro genere".©

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  5. Ho già in progetto un ulteriore capitolo con altri titoli che ho scoperto nel frattempo. Mi segno anche questo. Non avevo pretese di completezza assoluta, ma al solito quando ci si ficca in un filone del cinema di genere non si finisce più...

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  6. C'è qualcuno che ha mai visto un film del '77 intitolato "La collina della vendetta " ( in origine "Wishbone cutter " o "The curse of Chikara" ) ? Io l'ho visto da ragazzo e mi era piaciuto parecchio per il mix di western e mistero. Tra l'altro ha un discreto cast. Aspetto che lo diano in Tv per riguardarlo meglio a distanza di molti anni ,ahimè ! Potrebbe meritare qualche riga sul vs blog ! Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate...

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  7. Ciao daniele, è uno dei tanti titoli che volevo recuperare in un quarto capitolo dedicato ai weird western... se mai torneranno il tempo e l'ispirazione per tornare a scrivere regolarmente per il blog.
    C'è per altro Sondra Locke in uno dei suoi rari ruoli di peso in un film non associati a Clint Eastwood.

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