giovedì 26 aprile 2012

i film 24 - Dollar for the Dead



1998 Dollar for the Dead di Gene Quintano
con Emilio Estévez, William Forsythe, Joaquim de Almeida,  Ed Lauter, Jonathan Banks 

Forse l’ultima, di sicuro l’ennesima, follia cinematografica del mai troppo sia lodato Tony Anthony, che nel 1998 evidentemente pensava che avesse ancora un senso produrre un folle (appunto) tentativo di girare uno spaghetti western americano in Almeria. 

Un titolo del 1998 si direbbe roba recente, eppure parliamo di un'epoca in cui Emilio Estevez poteva essere ancora considerato un quasi-divetto del cinema americano (e proprio dopo questo film si dedicherà soprattutto alla carriera di regista), un'epoca in cui capitava spesso di imbattersi in caratteristi come il simpatico William Forsythe (che era stato un ricercato: ufficialmente morto per Walter Hill, tra le tante cose di culto della sua carriera) e il meno simpatico Joaquim de Almeida (il cattivo del "Desperado" di Rodriguez con Banderas), e dove se già allora faceva un certo effetto rivedere le facce invecchiate e mitologiche di attori come Ed Lauter e Jonathan Banks, "i" cattivi di centinaia di film e telefilm degli anni 70 e 80, non era niente in confronto alla profonda nostalgia che quelle facce evocano oggi.


Cosa combinavano dunque in quei sorprendentemente remoti anni 90 il produttore Tony Anthony e il suo amico, regista e sceneggiatore Gene Quintano? Mettevano in piedi un film per la tv che portava alle estreme conseguenze le coreografie di morte, acrobatiche e surreali, di film come "Ancora vivo" di Walter Hill (flop commerciale già di suo... tanto per andare sul sicuro) e il cinema d'azione orientale, con naturalmente un occhio di particolare riguardo ai film di John Woo. Assistiamo quindi a sparatorie interminabili e deliranti, dove i morti cadano a grappoli, le pistole non finiscono mai i colpi e le leggi della fisica sono abolite insieme a quelle della statistica, con i protagonisti fanno centro ogni volta che sparano, mentre i cattivi sparano come forsennati ma non beccano mai nessuno, e se beccano uno dei protagonisti al massimo lo feriscono. Il tutto commentato da una colonna sonora a base di citazioni morriconiane, pezzi d'opera e musica sacra.
Ovviamente i confini della parodia sono spesso e volentieri superati, con un gusto dell'eccesso che può anche infastidire e respingere. Ma se si sta al gioco c'è da divertirsi, con gli stuntman che danno grande spettacolo (saranno gli stessi di 800 Balas?), esagerazioni da cartone animato, ma pure una certa eleganza nella messa in scena. 

Divertente anche cogliere il profluvio di citazioni dai classici più o meno noti, anche se a volte il confronto con gli originali può risultare controproducente. Come nella scena in cui i protagonisti salvano un tizio dalla fucilazione usando della dinamite, sequenza ovviamente ripresa da "Giù la testa", ma che senza le atmosfere rarefatte di Leone non può che risultare grossolana. O soprattutto la gran sparatoria finale, che vede tutte le fazioni del film (protagonisti vs rurales vs giubbe blu vs guerriglieri confederati) accopparsi a vicenda, in una sequenza che rimanda ovviamente al massacro de "Il mucchio selvaggio", confronto inevitabilmente micidiale, anche perché fa emergere gli evidenti limiti produttivi di "Dollar for the Dead".


Ciò che fa da contorno alla sparatorie è meno interessante e divertente. La solita storiella di una mappa del tesoro divisa tra vari personaggi che va ricomposta, e un accumulo eccessivo di personaggi e linee narrative. A livello di trama tira aria di certe cose del primo Castellari, stile "Vado... l'ammazzo e torno" (per altro esplicitamente citato in una scena in una chiesa), con meno ironia nella caratterizzazione dei personaggi (che potrebbe essere un bene), ma anche molto meno cinismo (che invece è sicuramente un male). Soprattutto, rispetto ai magnificamente laconici film con Tony Anthony dei 60 e 70, in questo i personaggi parlano e discutono troppo, in scene di dialogo la cui piattezza fa saltare all'occhio la committenza televisiva. 

Si potrebbe anche discutere dei buchi nella trama o dell'inadeguatezza di Estevez come protagonista, ma ha poco senso continuare ad elencare i difetti di un film simile, uno di quelli da pigliare o lasciare senza mezze misure. Se lo si piglia, è da accettare con tutti i suoi difetti da b-movie fuori dal tempo, orgoglioso di non avere un pubblico a cui rivolgersi, cialtronamente entusiasta di essere arrivato con trent'anni di ritardo e messo insieme con sgangherata vitalità. Ennesimo omaggio al genere di un americano innamorato dei western all'italiana come davvero pochi italiani lo sono stati.

4 commenti:

  1. Despite the presence of our fellow portuguese actor - Joaquim de Almeida - I have to say that the movie is not very interesting. 800 Balas that you also refer in the text is a lot better.



    --
    Pedro Pereira

    http://por-um-punhado-de-euros.blogspot.com
    http://auto-cadaver.posterous.com

    RispondiElimina
  2. Sembrerebbe interessante anche il film "gemello" 'Outlaw Justice' (aka 'The long kill'), sempre scritto da Gene Quintano ma diretto da Bill Corcoran (non prodotto da Anthony), girato contemporaneamente sempre in Almeria, che vede come protagonisti due icone del country come Willie Nelson e Kris Kristofferson e nel cast di contorno attori che hanno fatto la storia dello spaghetti-western come Sancho Gracia (il protagonista di '800 balas') e Aldo Sambrell. Marco Giusti nel suo Dizionario lo definisce "commovente"...

    RispondiElimina
  3. Questo dizionario de Giusti è magnifico! Comprato questo libro a Firenze.

    There you go. That's how far my italian goes Mauro...

    --
    Pedro Pereira

    http://por-um-punhado-de-euros.blogspot.com
    http://auto-cadaver.posterous.com

    RispondiElimina
  4. Your italian is perfect, Pedro, definitely better than my portuguese ;)

    Another text on spaghetti-westerns that I suggest you is "Western All'Italiana" of Antonio Bruschini and Federico De Zigno, a beautiful and elegant work in 3 volumes published by Glittering Images, with text in italian and english.

    Another of my favorite books on the genre is "10.000 Ways to Die" by director Alex Cox, available in english only.

    RispondiElimina