venerdì 2 marzo 2012

i film 15 - Il sole nella polvere

1973 IL SOLE NELLA POLVERE (Dans la poussière du soleil) di Richard Balducci, con Maria Schell, Bob Cunningham, Daniel Beretta, Karin Meier, José Calvo, Perla Cristal, Lorenzo Robledo, Fernando Bilbao, Angel del Pozo, Manuel Otero



Raro esempio di western di produzione interamente francese (cinematografia che si è dedicata pochissimo al genere, ma che può vantare di aver dato alla causa dell’Eurowestern il capolavoro Cimitero senza croci).
L’ambizioso regista Richard Balducci mette in scena un’originale trasposizione dell’Amleto di Shakespeare in chiave western, con gli intrighi familiari, i drammi passionali e l’ecatombe finale d’ordinanza, spingendo però notevolmente di più sul pedale del sesso che non su quello della violenza. Il film, infatti, è costellato di stupri e scene erotiche, come andava di moda nel cinema francese del tempo, ma in quanto a sparatorie, tolte la strage conclusiva e l’ammazzamento del solito Lorenzo Robledo a metà film, latita pericolosamente.



Purtroppo la pellicola soffre anche del difetto congenito di molto cinema francese, quello di essere eccessivamente divagante tanto da risultare alla fine un po’ noiosa: anche affrontando un mero prodotto di genere come un western i cineasti d’oltralpe non sembrano resistere alla tentazione di voler realizzare per forza qualcosa di artistico, finendo per depotenziare la forza del materiale di partenza e dando l’impressione di guardarsi l’ombelico.
Bellissime, ad ogni modo, la fotografia di Tadasu Suzuki, che acquerella in maniera inedita i suggestivi scenari dell’Almeria, e la musica di Francis Lai (vincitore del premio Oscar per la migliore colonna sonora nel 1970 con Love Story).



Daniel Beretta, noto cantante-attore francese sullo stile di Johnny Halliday, a cui peraltro fisicamente assomiglia moltissimo, è l’Amleto della situazione e ha una faccia assolutamente perfetta per il genere, e visto che deve pronunciare un’unica battuta in tutto il film gli basta e avanza quella.
Maria Schell nel ruolo della madre con cui intrattiene un rapporto neppure troppo velatamente incestuoso è l’unico nome di una certa fama della pellicola e si merita il primo posto sui titoli di testa, mentre a interpretare l’Ofelia del caso è la biondissima, e spesso nudissima, Karin Meier, che da sola vale la visione del film.
La pellicola è introvabile in lingua italiana, e non escludiamo che la copia francese da noi visionata sia più integrale di quella uscita a suo tempo nelle nostre sale.

Mauro Mihich

2 commenti:

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