1967 GIARRETTIERA COLT
di Gian Andrea Rocco con Nicoletta Rangoni Machiavelli, James Martin, Walter Barnes, Yorgo Voyagis, Claudio Camaso, Gaspare Zola
"Spaghetti" che può concorrere tranquillamente al premio di western all'italiana più squinternato di sempre. E avere buone possibilità di piazzarsi ai primissimi posti. La tipica pellicola che può risultare affascinante o irritante a seconda da cosa ci si aspetta e dal come la si prende. Se si cerca un western classico, ancorché all'italiana, meglio subito lasciar perdere. Se lo si vede come un film pop, figlio del clima della Summer Of Love (il film fu girato in Sardegna proprio nell'estate del 1967), allora è più fresco, divertente e genuinamente “figlio dei fiori" di tanti film militanti, sperimentali e contestatari dell'epoca oggi ormai quasi inguardabili.
A livello stilistico è un film in cui raffinatezza e cialtroneria si mescolano senza possibilità di capire dove iniziano e finiscono le reali intenzioni degli autori (non che la cosa importi nel giudizio finale su un film).
Girato in evidente fretta e furia e con pochi mezzi negli splendidi e credibilissimi paesaggi sardi, è un film che riesce a fare della sua trasandatezza una cifra stilistica. La regia è allo stesso tempo naif e ricercata, con più di un debito verso il cinema terzomondista all'ora molto in voga, da cui sono ripresi l'utilizzo di un montaggio sconnesso e straniante, l'espediente di usare gli attori prima di tutto come facce e tipi (come faceva Pasolini, per capirci) e il frequente ricorso all'improvvisazione. La mancanza di una trama e i continui scarti di tono finiscono per diventare quasi un pregio, visto che rendono lo sviluppo degli eventi imprevedibile e simpaticamente balordo. Anche i dialoghi sgangherati sono resi accettabili da un'ironia disincantata. Infine, nonostante la povertà del budget, il film può contare su una colonna sonora molto bella e una fotografia coloratissima ed elegante.
Nani travestite da bebè, pappagalli intelligenti, bandoleros e cavalli coicanomani, pistole con la canna a forma di cuore, personaggi che amoreggiano in mezzo alle sparatorie, balordissimi tentativi di stupro, stravaganti linciaggi, laide baldraccone, ballerine sciroccate, spie francesi menefreghiste, sceriffi imbranati, candide fanciulle un po' puttane. L'ironia è grottesca e nerissima. Nel bel prologo si vedono dei soldati francesi legati a dei pali, qualcuno prega, qualcun altro mormora, sembrerebbe la premessa per una drammatica fucilazione, invece li fanno saltare in aria con la dinamite! Nel paesino americano si impiccano a caso i messicani perché "fanno tutti la rivoluzione" e i bravi cittadini sono appunto "contro la violenza". Bello e inaspettato anche il finale amaro e triste. È insomma un west in preda al caos più assoluto, come avrebbe potuto immaginarlo e metterlo in scena anni dopo un Kusturica.
Il film è ovviamente un inno all'insolita e strepitosa bellezza di Nicoletta Macchiavelli. Che fa la parte di Lulù, giocatrice di poker e sedicente nipote della Signora delle Camelie(!) in trasferta nel West. Avventuriera apparentemente indifferente, ma dagli slanci romantici, personaggio dall'aria aristocratica e beffarda, che sarebbe piaciuto vedere in una storia di Corto Maltese.
Qui trovate un interessante approfondimento sull'attrice, con una lunga testimonianza della Macchiavelli riguardante la sua esperienza (dal suo punto di vista disastrosa) sul set di "Giarrettiera Colt".
A rubargli la scena ci riesce solo un irresistibile Claudio Camaso, che è il Rosso, scimmiesco bandolero messicano vestito da pirata delle Antille, sadico, maniaco sessuale, piromane, che usa e frusta le donne come muli da soma, ma che è capace di attardarsi ad accarezzare un cane mentre infuria la battaglia o di accontentarsi di una pecora dopo una razzia dove ha perso tutti i suoi uomini. Al confronto l'Indio interpretato dal fratello in "Per qualche dollaro in più" era un modello di equilibrio mentale.
Belíssimo filme, pena que está difícil de se fazer o download.
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