martedì 10 gennaio 2012

i film 1 - Il terrore del Texas

1958 IL TERRORE DEL TEXAS (Terror in a Texas town) di Joseph H. Lewis. Con Sterling Hayden, Nedrick Young, Victor Millan, Sebastian Cabot, Carol Kelly.




Ultimo lungometraggio per il cinema di uno dei maestri indiscussi del cinema a basso costo, autore di capolavori del noir come La sanguinaria (Gun Crazy, 1949) e La polizia bussa alla porta (The Big Combo, 1955) ma anche di ben sedici western - molti dei quali inediti in Italia - fra cui è doveroso menzionare almeno Il marchio dell'odio (The Hallyday Brand, 1957), preziosissima e misconosciuta gemma del genere di rare intensità psicologica e potenza visiva, con uno straordinario Joseph Cotten. Il terrore del Texas è invece un western apparentemente tradizionale, basato sul consueto canovaccio che vede i piccoli proprietari terrieri fronteggiare il ricco profittatore di turno, nobilitato però da alcune idee bizzarre ed originali, da una regia di cosolidata abilità e da un ottimo cast, poco numeroso ma ben assortito. Il protagonista, un mite e onesto immigrato svedese catapultato in un West corrotto e senza scrupoli, è il tipo classico dell'uomo comune costretto dalle circostanze a ricorrere alla violenza, visto in dozzine di epigoni; a renderlo piú interessante interviene d'altra parte il suo passato di ramponiere, che gli permette di utilizzare come arma di difesa, anziché la solita rivoltella, un'enorme fiocina da balene ereditata dal padre. Trovata, questa, che anticipa alcune allegre follie del western italiano, come Lou Castel armato di boomerang in Matalo! di Canevari. Il personaggio piú riuscito è però senza dubbio il killer prezzolato interpretato da un grande Ned Young - che fu autore anche di buona parte della sceneggiatura, assieme a due illustri vittime del maccartismo quali John Lawson e Dalton Trumbo: ormai anziano e con una mano amputata, sarà scosso da un impeto di umanità e rimorso appena prima di consegnarsi alla Mietitrice, osservando per la prima volta una delle sue vittime "morire senza paura". Sterling Hayden, da par suo, è il solito splendido attore, indimenticabile quando si avvia alla resa dei conti col suo passo ballonzolante e l'arpione in spalla. Lampo di genio di Lewis: il film comincia mostrando allo spettatore il duello conclusivo, che nel finale verrà riproposto tale e quale, ma dall'angolo di ripresa opposto. Singolare colonna sonora di Gerald Fried.
Serie B di quella da amare, insomma.


Paolo D'Andrea

Nessun commento:

Posta un commento