1966 (inedito in Italia) NOON WINE di Sam Peckinpah. Con Jason Robards, Olivia de Havilland, Per Oscarsson, Theodore Bikel, Jill Andre.
Un enigmatico, taciturno forestiero in cerca di lavoro giunge nei pressi di una modesta fattoria del Texas; concordato un irrisorio stipendio col soprastante, l'uomo viene immediatamente assunto. In breve tempo, con il suo zelo infaticabile, si guadagna la stima e l'affetto del proprietario e della sua famiglia, nonostante l'atteggiamento sospettoso ed introverso che lo caratterizza. La sua abilità come suonatore d'armonica, strumento che custodisce con una gelosia quasi animalesca e di cui fa uso non appena dispone di tempo libero, suscita vieppiú la curiosità dei due giovani figli del fattore che, un giorno, si intrufolano nel suo alloggiamento per osservare da vicino il prezioso aggeggio. Sorpresili in flagrante, lo straniero dà in spaventose escandescenze e li malmena accecato dalla rabbia; dopo l'iniziale apprensione però, complici le scuse dei due ragazzi e la ritrovata mitezza dell'ospite, l'episodio viene presto dimenticato e l'armonia reciproca è di lí a poco restaurata. Finché, trascorso qualche anno, un altro forestiero capita al ranch, asserendo di essere sulle tracce di un pericoloso psicopatico evaso da un manicomio del North Dakota. Da quel giorno la vita per i Thompson non sarà piú la stessa.
Prima di approdare al cinema con La morte cavalca a Rio Bravo (The deadly companions, 1961), Sam Peckinpah aveva fatto la gavetta sceneggiando e spesso dirigendo episodi delle serie western trasmesse sulle emittenti americane a cavallo degli anni '60 (fra le piú importanti The rifleman e The westerner); e, dopo le peripezie che caratterizzarono la produzione di Sierra Charriba (Major Dundee, 1965), fu proprio il piccolo schermo a riaccogliere la sua firma, permettendogli di realizzare, nel 1966, quello che al giorno d'oggi molti considerano in tutto e per tutto uno dei suoi capolavori: Noon wine. Un'opera di un regista maturo, che aveva già consegnato alla storia un classico come Sfida nell'alta sierra (Ride the high country, 1962) e di lí a poco avrebbe superato sé stesso con l'immortale Mucchio selvaggio (The wild bunch, 1969). Un western in qualche modo unico, e non solo all'interno della sua filmografia, per pregnanza psicologica e tensione claustrofobica, cui la durata ridotta imposta dai palinsesti televisivi non fa altro che donare una ancor piú chirurgica concisione, una ancor piú spietata secchezza. Partendo dal bel romanzo breve di Katherine Porter, Peckinpah imbastisce una riflessione disperata sulla forza distruttrice dei sensi di colpa, una descrizione acre e ficcante di una comunità che ha perduto la capacità di perdonare, tratteggiando in sordina una delicatissima e commovente storia di amicizia. Simbolo della pace trafitta dalla violenza, l'espressione stravolta del viso di Per Oscarsson (straordinario pur comparendo pochissimo in scena) è anche quella dello spettatore, che osserva la paura insinuarsi nell'idillio familiare, il peso del sangue sconvolgere i rapporti piú saldi. Il crescendo che conduce all'allucinante finale è impensabile, specie al giorno d'oggi, per un prodotto televisivo: un saggio di cinema dell'ansia, che restituisce un senso di profondo disorientamento (non a caso, il personaggio della de Havilland perde progressivamente la vista) e interroga con forza sul concetto di colpevolezza, sulle contraddizioni della legge, sull'ipocrisia insita in ogni società umana. La regia di classico rigore, che non disdegna però lampi espressionisti, serve alla perfezione un cast impeccabile capitanato da un indimenticabile Robards prima rilassato, poi tremebondo. Introvabile per decenni e tutt'oggi di difficile reperibilità, Noon wine costituisce un unicum nella carriera di Peckinpah per il tono intimista, da camera che lo contraddistingue, quasi in un rifiuto dell'estetica della violenza che renderà poi celebri i suoi film; ma si mantiene sulla stessa linea d'onda delle opere maggiori nel dipingere la parabola etica - l'ennesima del suo cinema - di un uomo che, dopo un percorso di sofferenza, accetta fino in fondo le conseguenze delle proprie azioni, disposto ad accettare la morte in nome di una morale del sacrificio, di un ultimo atto di responsabilità.
Paolo D'Andrea
Grandissima segnalazione. Un film di cui ignoravo semplicemente l'esistenza.
RispondiEliminaBello sapere che esiste ancora qualcosa di Peckinpah che non ho ancora visto.
Io a mia volta devo ringraziare Mauro, che l'aveva segnalato per primo sul forum assieme a tutti gli altri lavori per la tv di Sam. Non credo l'avesse recuperato però... Io l'ho beccato sul Mulo e se avete problemi a trovarlo ve ne spedisco tranquillamente una copia.
RispondiEliminaSe volete? Ti ritengo moralmente obbligato a spedirmene una copia! E’ un film che sto cercando inutilmente da anni, anche se sul forum dedicato a Sam (http://www.realpoliticalfacetalk.com/peckinpah/default.html ) avevano di recente segnalato che ce n’era una copia in circolazione. Tra l’altro, quando si dice la combinazione, in questi giorni sto proprio preparando un articolo sull’altra serie televisiva capolavoro di Sam, The Westerner, che come Noon Wine (a cui il critico peckinpahiano Paul Seydor nel suo indispensabile libro Peckinpah: The Western Films, a Reconsideration ha dedicato un intero capitolo di moltissime pagine considerandolo alla stregua dei suoi western maggiori) sarebbe davvero ora venisse edita in dvd.
RispondiEliminaOk, datemi due giorni e vi mando il tutto. L'indirizzo di Mauro ce l'ho già... Tommaso basta che me lo scriva via e-mail.
RispondiEliminaFa niente Paolo, tanto in questo periodo non lo guarderei. Se c'è sul mulo me lo procuro io con tranquillità. Grazie comunque.
RispondiEliminaAh, credo che Sam "Dio" Peckinpah meriti una rubrica del blog tutta sua, come intestazione invece che "film 3" metterei un bel "Sam Peckinpah - 1"! Cosa che farei per tutti i registi maggiori.
Sono d'accordo con Tommaso, infatti volevo proporre la stessa cosa: Bloody Sam si merita una categoria tutta sua.
RispondiEliminaA me spediscilo invece eh, Paolo, che me lo guardo di corsa (anche se immagino sarà in lingua inglese non sottotitolata).
Be', che pretendevi, un cofanetto da collezione con Robards doppiato da Emilio Cigoli? ;)
RispondiEliminaCiao a tutti
RispondiEliminami interesserebbe molto poter accedere a questo film televisivo di Peckinpah. Potete aiutarmi?
grazie e riciao
Doc
Ciao Doc. Se la recente caccia alle streghe del FBI non ha fatto danni anche lì, credo che l'unico modo di recuperarlo sia il solito eMule. Purtroppo io ultimamente ho mille problemi con il PC e non riesco più neanche ad aprirlo eMule per dirti direttamente se si trova ancora da scaricare.
RispondiEliminaGrazie Tommaso
RispondiEliminaNiente da fare, non riesco proprio a recuperarlo.
RispondiEliminaChi volesse aiutarmi (sono particolarmente interessato alle musiche di questo film introvabile) può contattarmi a
scoresfan chiocciola hotmail punto com
grazie e ciao! Doc